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Institut für Computerlinguistik — Phonogrammarchiv

Soazza

Una storia

Silvio Zarro di Soazza, 1960 ca. Foto: Luciano Mantovani
Silvio Zarro di Soazza, 1960 ca. Foto: Luciano Mantovani

Soazza, 1929

Silvio Zarro (1876-1964)

Le montagne sopra Soazza sono state per lunghi periodi popolate dall’orso, che costituiva una grande minaccia non solo per il bestiame del paese, ma anche per la popolazione stessa: per questo motivo le uccisioni degli orsi erano considerate fatti molto importanti all’interno della comunità.

Nella registrazione Silvio Zarro, contadino di Soazza che nel 1902 ricopre anche la carica di sindaco del paese, narra la storia di un membro della sua famiglia, che alcune centinaia di anni prima si sarebbe alzato di buon’ora per andare a recuperare rami per bacchiare gli alberi da frutto. Benché invitato dalla moglie a fare attenzione, dopo aver percorso un sentiero stretto e pericoloso, il protagonista s’imbatte improvvisamente in un orso. Viste la necessità di passare e l’impossibilità di fuggire, è costretto ad uccidere l’orso con un’ascia. L’uomo non si riprenderà mai completamente dallo spavento e morirà qualche anno più tardi.

 
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A raccogliere castagne

Soazza, 1929

Silvio Zarro (1876-1964)

Meno cruento rispetto alla prima registrazione di Soazza è il secondo racconto, in cui si descrive la tradizionale attività di raccolta delle castagne nel mese di ottobre.

 
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